Vi siete mai chiesti di cosa sono costituite le monete che utilizziamo quotidianamente?
Tramite tecniche di laboratorio specifiche si possono indagare diversi aspetti di uno stesso oggetto metallico, ottenendo risultati riguardanti struttura, composizione, rivestimenti, … Queste tecniche possono essere applicate anche a prodotti comuni e inaspettati ottenendo, spesso, risultati interessanti da osservare. Abbiamo eseguito alcune tecniche di laboratorio per indagare un oggetto tanto semplice quanto singolare: la moneta da due centesimi.
Dalle nostre analisi abbiamo ottenuto alcune risposte che vogliamo riproporvi, tra le quali:
1.
La moneta è risultata ferromagnetica, nonostante l’apparenza possa condurre a pensare alla sola presenza di rame. Questo ci ha portati a sezionarla per indagare in profondità i materiali presenti.
2.
Attraverso esami metallografici in sezione, abbiamo riscontrato che la moneta è stata realizzata mediante acciaio non inossidabile, con una placcatura in rame (come mostrato nello spettrogramma EDS) con uno spessore variabile tra 25 e 30 m.
3.
In particolare, il materiale utilizzato è risultato essere costituito da acciaio dolce (a bassissimo contenuto di carbonio) con una microstruttura completamente ferritica, che ne conferisce un’elevata duttilità e di conseguenza una facile coniatura.
4.
Come prevedibile, l’acciaio possiede un valore di durezza piuttosto basso, che è stato misurato essere pari a 107HV.
5.
Infine, è stata eseguita anche una ricostruzione tomografica.
Perché questa scelta progettuale?
Al termine delle analisi, i nostri tecnici hanno tratto alcune conclusioni interessanti riguardo la scelta dei materiali utilizzati.
Da un lato, la sottile placcatura in rame permette di ridurre i costi e di rendere la moneta resistente alla corrosione, mantenendo intatta nel tempo la sua lucentezza. Inoltre, si tratta di un materiale antibatterico e che consente di limitare l’utilizzo di materiali come il Nichel che rischiano di generare forti reazioni allergiche.
Dall’altro, è da sottolineare che l’acciaio è un materiale di facile coniatura: essendo un metallo dolce si deforma facilmente e non usura gli stampi utilizzati.
Con il passare del tempo, però, il costo di produzione ha superato il valore della moneta stessa e, considerando anche che le materie prime hanno costi altamente variabili, ciò ha portato nel 2018 a interrompere la produzione delle monete da 1,2,5 centesimi.