I test di contaminazione su parti meccaniche sono cruciali per garantire la qualità e l’affidabilità dei componenti in svariati settori industriali, dall’automotive all’aeronautica, fino al medicale. Questi test hanno l’obiettivo di determinare la quantità e la tipologia di contaminanti presenti sulla superficie dei pezzi.
In particolare, la fase di estrazione del contaminante e le successive analisi, gravimetrica e granulometrica, rivestono un ruolo fondamentale per ottenere una valutazione completa del grado di contaminazione.
Per effettuare la fase di estrazione utilizziamo diversi metodi quali: ultrasuoni, lavaggio in pressione, flussaggio interno e agitazione.
La gravimetria si concentra sulla misurazione del peso totale dei contaminanti presenti sul campione. Si procede con l’estrazione del contaminante dal componente con un solvente specifico, che rimuove le particelle di sporco. Il solvente viene poi filtrato intrappolando le particelle sulla membrana filtrante.
La differenza tra peso lordo alla fine del test e la tara iniziale darà, grazie all’utilizzo di una bilancia ad alta risoluzione, in termini analitici il risultato richiesto del peso totale dei contaminanti.
La granulometria, invece, si occupa di analizzare la dimensione e la quantità totale delle particelle di contaminante. Vengono utilizzate diverse tecniche, tra cui:
I risultati ottenuti dalle analisi gravimetrica e granulometrica vengono confrontati con specifici standard di riferimento stabiliti in base al tipo di componente, al materiale e all’utilizzo previsto. In questo modo è possibile determinare se il livello di contaminazione è accettabile o se il componente necessita di ulteriori processi di pulizia.
In definitiva, i test di contaminazione forniscono informazioni cruciali per garantire la qualità e l’affidabilità delle parti meccaniche, contribuendo così alla sicurezza e all’efficienza dei sistemi industriali.
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